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Ultimo aggiornamento effettuato
Mercoledì 10/08/2011 |
REIKI
Il
Reiki viene concepito in Giappone nel 1922, come tecnica di guarigione
naturale basata sull’imposizione delle mani. La legenda narrata fino ad oggi
vede il suo fondatore Mikao Usui, (1865-1926) monaco cristiano intenzionato
a scoprire la motivazione dei miracoli di guarigione eseguiti da Gesù.
Mentre la realtà più oggettiva lo vede collocato nella storia concreta come
persona estremamente spirituale seguace del Buddismo. Anche se la tecnica di
per se stessa non ha nulla a che vedere con il Buddhismo, se non per il
fatto che il suo fondatore era un Buddhista.
Il principio del
Reiki è molto semplice, a differenza della pranoterapia dove il
pranoterapeuta utilizza la propria energia interiore nella cura di un
ricevente, rischiando sia di scaricarsi e in alcuni casi di catalizzare la
negatività dell’altro su di sé!. L’operatore Reiki canalizza l’energia
dell’universo attraverso dei centri energetici chiamati Chakra dislocati su
tutto il nostro corpo, donandola
immediatamente al proprio paziente attraverso i palmi delle mani senza che
vi sia alcun rischio per se stessi e per gli altri come nel caso della
pranoterapia.
Il praticante
inoltre ha la possibilità di lavorare ininterrottamente per quanto tempo lo
desideri trattando più persone consecutivamente senza correre il rischio di
esaurire il proprio bagaglio energetico; potenziando ulteriormente la
personale capacità di guarigione attraverso la pratica regolare. Ciò e reso
possibile dal fatto che l’operatore Reiki non attinge da una propria
riserva energetica, ma egli stesso si collega alla matrice primordiale
dell’energia trasformando il suo corpo in un canale di scorrimento perpetuo
tra l’Io e il Supremo. Grazie ad un processo di armonizzazione che avviene
durante il corso di un seminario Reiki, chiamato appunto: Attivazione Reiki.
o (Reiju). In tale modo si crea l’opportunità di attingere energia da una
riserva inesauribile.
La parola Reiki è
formata da 2 fonogrammi: Rei e Ki. Rei rappresenta l’inspiegabile, qualche
cosa di misterioso, la causa e l'effetto che si cela dietro la creazione,
quella frequenza vibrazionale che si antepone alla vita stessa comunemente
conosciuta nella cultura cattolica come Dio. Ki invece costituisce la
forza motrice che attraverso la sua energia onnipresente mantiene in vita,
unisce ed assembla tutto il creato. Tradotta a noi occidentali con il
termine di: Energia vitale universale. Anche se il termine più appropriato
sarebbe: Soffi. (il soffio della vita in tutte le sue manifestazioni). Pertanto Reiki è
la capacità di riconnettere la vita ad uno stato divino.
La mente si
quieta, il corpo si rilassa profondamente, i muscoli allentano la rigidità e
i dolori si attenuano. La massa degli organi e visceri interni trae
grandissimo beneficio dall'influenza esercitata dalla frequenza Reiki,
riconquistando gradualmente il benessere originario e la funzionalità. I
rapporti con gli altri migliorano. Questo perché riducendo il bagaglio di
stress dentro di noi, andremo a rifletterlo automaticamente all'esterno nel
nostro quotidiano. E i primi ad accorgersi di ciò sono proprio le persone a
noi più vicine, come familiari, amici e parenti.
E un po’ come se
la vita individuale di una persona fosse uno strumento musicale che suona
per se stesso su una propria accordatura. Reiki in questo caso connetterà il
nostro strumento affinché risuoni con la melodia del cosmo portando
equilibrio alla nostra esistenza.
Marco Milione
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